Il Suq: un’idea diventata azione?
#suqfest16: i numeri non bastano
Verifichiamo i risultati di questo 18° SUQ Festival Teatro del Dialogo, i numeri eccezionali dei social, un’affluenza non scontata, considerando anche giorni di tempo incerto, Europei e periodo di ramadan (durante il giorno si è notata una minore affluenza di donne e uomini di religione musulmana). Ma non bastano i numeri a raccontare il valore di un momento di prossimità davvero unico. Il SUQ è luogo dove ci si sfiora, ci si confronta, si discute anche, si pratica il rispetto e la bellezza delle differenze. A governare la “dolce pace del SUQ”, come recita il verso della nostra canzone, un team numeroso e presente ma non incombente, composto in maggioranza da giovani e donne.
Un’esplosione di suoni, colori, sapori
“In the chill of this European wind, I find myself in Genova, Italy at SUQ Genova festival, an intercultural explosion of sounds smell images and tastes…” In italiano non suona altrettanto efficace, ma il messaggio di Chris Torch, regista e manager culturale internazionale, a capo di Rjieka capitale europea 2020, e consulente di Matera 2019, le chiacchiere con lui a tavola, ci hanno riempito di fiducia. A volte si incrina la voglia di futuro, vista la poca considerazione delle Istituzioni locali: dalla Regione ad oggi nessun riscontro e il Comune per darci un contributo che copre nemmeno il 10% del budget ricorre a sponsor istituzionali, nulla previsto nel budget dell’Assessorato alla Cultura (24 milioni circa nel 2015).
Unire ciò che verrà con ciò che serba la memoria
”Perchè non glorificare la vita, perché non unire ciò che verrà con ciò che serba la memoria?” mi frulla in testa il verso di Hagar, la schiava di Adonis che abbiamo portato in scena nella Chiesa di San Pietro in Banchi. Tre repliche sold out come quasi tutte le proposte della rassegna teatro del dialogo. Generazioni, memoria e futuro era il tema, e di giorno in giorno valutavamo l’interesse e la coerenza della scelta. Quanto poco si sa – parlo dei giovani o degli immigrati – della nostra memoria recente? Tocca rifletterci, partendo dal SUQ.
Un’idea che può diventare azione
L’incontro con Goffredo Fofi ci ha regalato punti di vista originali sulla cultura e l’educazione, e un dubbio. Colpita dal suo suggerimento che le idee non devono essere caramelle da consumare (evito di riportare gli esempi culturali da lui citati, alcuni illustri), mi chiedo se l’idea SUQ oggi 18enne si sia fatta azione. Penso di sì, almeno in parte a giudicare da quanto grande è diventata la nostra rete, e quanto abbia contribuito a modificare l’atteggiamento di alcuni nei confronti degli immigrati, quanti legami abbia permesso di intrecciare. E’ sotto gli occhi di tutti, per lo meno sui social, sul sito. Il SUQ è stato pioniere di una modalità accessibile, sociale, multidisciplinare, eco-sostenibile di fare cultura e integrazione. Ma per diventare azione duratura ci sarebbe voluto lo scatto dell’Amministrazione pubblica, quella sede promessa su cui mai nessuno in questi 18 anni si è impegnato veramente. Perchè? Eppure di buone idee che diventino azioni efficaci e durature abbiamo bisogno. O no?
Il futuro: il viaggio e la sosta
Nel piano triennale consegnato al MiBact – sostenitore della rassegna Teatro del Dialogo – il tema del 2017 è Genti, il viaggio e la sosta. Ce la metteremo tutta perché continui il viaggio del SUQ Festival, pur con le tante difficoltà che a volte ci spingono alla sosta. Chiederemo alla rete di collaborazioni, ai nostri Partner, di accompagnarci, anche con suggerimenti e consigli per migliorare. E su questo, a breve, ci confronteremo, con loro e con i tanti nuovi Soci Suq che hanno sottoscritto la tessera annuale. Chi non l’ha fatto è ancora in tempo, SOStienici!
Carla Peirolero | peirolero@suqgenova.it
***
(foto di Giovanna Cavallo)