Da madre a madre: il coraggio e la forza delle donne al Suq
«È un’idea che mi frulla in testa da tanto tempo da quando faccio il Suq forse. Mi ha sempre colpito la similitudine tra le storie contadine raccolte da Nuto Revelli, o che mi raccontava la nonna Ghitina, Margherita Revelli, filandera a Mondovì, e le storie che ho sentito al Suq, in questi anni, dalle donne immigrate. La fatica e la forza, la rivolta silenziosa, ma tenace. Il volere tenere insieme la famiglia o le famiglie, a costo di sacrifici, per garantire un futuro ai figli…», Nasce così, sull’onda di un sentimento e di un’esperienza, l’idea di Carla Peirolero di mettere in scena Da madre a madre.
Lo spettacolo, ispirato a L’anello forte di Nuto Revelli, scritto e interpretato da Irene Lamponi, Bintou Ouattara, Carla Peirolero, vuole raccontare le similitudini, più che le differenze, tra antiche e odierne schiavitù, quel “mondo dei vinti“ che non conosce frontiere, o colore della pelle, ma solo gabbie da cui è possibile uscire solo attraverso consapevolezza, conoscenza, solidarietà. Le donne sono anello forte, in questo. Così racconta Nuto Revelli e così racconta la migrazione di oggi, dove le donne portano un peso grande, ma sono anche capaci di grandi mediazioni, e di tenacia nel “tenere insieme” famiglie, paesi, generazioni.
C’è il mondo dei matrimoni misti, della tratta delle bianche, delle guaritrici e masque degli anni ’20 e 50 del libro di Nuto Revelli, ma c’è anche l’Africa, di ieri e di oggi. Non sono poi così lontani. Il colore della pelle è solo un dettaglio, è l’animo delle donne quello che affiora, senza colore, ma con sfumature che vanno dal sacrificio al coraggio, con molta ironia.
Si ride e ci si commuove, in un copione che è stato partorito da un lavoro di scambio e scrittura tra le tre protagoniste: Bintou Ouattara, originaria del Burkina Faso, danzatrice e attrice con una carriera importante nel suo paese, che ora collabora stabilmente con la Compagnia Piccoli Idilli, Carla Peirolero, attrice e ideatrice del Suq, Irene Lamponi, giovane autrice, oltre che attrice, di pièce teatrali di successo.
Il pretesto da cui parte la messa in scena è un matrimonio imminente, misto, tra due giovani, ma si apre a storie familiari da un continente all’altro, con uno stile che incrocia l’arte dei griot africani, dove corpo, movimento, suoni e voce, sanno arrivare con autenticità al pubblico, e quella dei cantastorie di paese, altrettanto colorita e divertente.
Da Madre a Madre – regia di Enrico Campanati, cornice scenica di Arianna Sortino e cura drammaturgica di Irene Lamponi – apre la rassegna teatrale del Suq sabato 15 giugno ore 19 con repliche domenica 16 e lunedì 17 giugno sempre alle ore 21 nella splendida cornice della Chiesa di San Pietro in Banchi. È uno degli otto spettacoli in programma al Suq Festival 2019 – da venerdì 14 a lunedì 24 giugno al Porto Antico, con un evento teatrale giovedì 27 giugno al Museo Preistorico dei Balzi Rossi di Ventimiglia – per la rassegna Teatro del Dialogo.
Da madre a madre per le protagoniste, Irene Lamponi, Bintou Ouattara, Carla Peirolero: