#suqfest17: il successo di Genova e il lungo viaggio a Ventimiglia

Si avvia alla chiusura genovese il Suq Festival 2017 che ha mostrato la solita vitalità e un’affluenza anche superiore allo scorso anno. Il bazar dei popoli ha calamitato sotto il tendone di Piazza delle Feste, ma anche sull’isola delle chiatte, al Museo Luzzati e alla Chiesa di San Pietro in Banchi, la solita folla di persone attratte da merci e cucine di tante parti del mondo, ma anche partecipi a incontri su temi di stringente attualità, come quelli affrontati da Carlotta Sami dell’UNHCR e Loris De Filippi di Medici Senza Frontiere, o al focus sul teatro e l’intercultura come quello di giovedì 22 giugno, che è stata anche l’occasione per presentare gli ultimi libri di Andrea Porcheddu (Che c’è da guardare? La critica di fronte al teatro sociale d’arte, CUEPRESS) e Oliviero Ponte Di Pino e Giulia Alonzo (Dioniso e la nuvola. L’informazione e la critica teatrale in rete, Franco Angeli). Nutrita la rassegna stampa che ha dato conto della varietà delle proposte e del successo di molti appuntamenti.

Il clima di festa, la voglia di conoscenza, che si respira al #suqfest17 è davvero quella di un “piccolo mondo che fa pensare a quanto potrebbe essere bello quello grande” (cit. Paola Capriolo).

Il Suq è il set preferito degli appassionati di fotografia, che postano su facebook e istagram, tante immagini dei vari angoli del bazar, dei volti. E molti sono i commenti del pubblico sui Social. Ma il Suq unisce all’anima social, quella di un luogo di prossimità, in cui ci si sfiora e ci si guarda negli occhi, sedendosi allo stesso tavolo. Un luogo che facilita il dialogo, in un caos sempre allegro e che permette di “confondersi con gli altri per fare umanità”, come ha scritto Marco Aime del Suq. Domenica 25 si spengono le luci del Suq al Porto Antico e ci si prepara alla trasferta di Ventimiglia, dove, il 30 giugno, al Museo preistorico dei Balzi Rossi, si porta in scena Il lungo viaggio, il racconto di Leonardo Sciascia su un manipolo di migranti siciliani ingannati e derubati da scafisti degli anni ’50. L’evento, ideato da Carla Peirolero, ha per cuore la lettura pubblica del racconto da parte di Pippo Delbono. A corredo, interventi musicali degli artisti del Suq e una visita al Museo con la proiezione di un breve filmato che rende evidenti come le migrazioni siano cominciate migliaia, anzi milioni, di anni fa. Qui qualche informazione in più.

Il viaggio continua…


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