Donne: quello sguardo sull’oggi di cui abbiamo bisogno. Caridi, Minardi, Santangelo al 21° Suq Festival
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Si interrogano sul nostro tempo. Scardinano luoghi comuni. Leggono il domani tra le pieghe dell’oggi. Anticipano le rivoluzioni per i diritti e la libertà. Sono le donne: «In grado di sentire fortemente il senso della lotta per l’indivisibilità dei diritti, perché le discriminazioni le hanno pagate e continuano a pagarle sulla propria pelle».
La scrittrice Evelina Santangelo, ospite al Suq Festival 2019 per presentare il suo ultimo libro, Da un altro mondo (Einaudi), non ha dubbi sul ruolo, sempre più centrale, che la donna riveste nella letteratura e nella società: «Oggi le scrittrici hanno una pluralità di sguardi straordinaria, ci sono scrittrici che hanno messo sottosopra la retorica sulla maternità, altre che si sono impegnate in battaglie sulle lotte collettive e sociali. Stanno cercando di essere all’altezza del proprio tempo e di guardare le pieghe più profonde della contemporaneità».
Insieme a lei, al Suq, Paola Caridi, giornalista, scrittrice e storica del Vicino Oriente, e Sabina Minardi, caposervizio della sezione cultura del settimanale L’Espresso e scrittrice, si sono interrogate sul tema del Festival, Donne isole e frontiere; incarnandolo a partire dalle loro vite e dalle loro scelte: oltre a essere donne, arrivano da un’isola, la Sicilia, e parlano di frontiere da abbattere attraverso la cultura e l’arte.
Perché «la prospettiva artistica è fondamentale per andare oltre la cronaca. La cronaca non riesce a farci leggere la contemporaneità, ci dà delle indicazioni, degli elementi. Ma l’interpretazione è un’altra cosa e l’arte nella sua connotazione generale, secondo me – dice Caridi – è quella che ci può aiutare a comprendere questo presente e soprattuto il futuro».
Non a caso: «Lì dove non c’è stato un lavoro sull’arte, intesa come gesto creativo, non c’è stata rivoluzione», ribadisce riferendosi alle rivoluzioni Arabe. «Quello che è successo nella regione araba, è che le rivoluzioni che hanno dato gli impulsi più importanti sono state quelle in cui l’arte si è intrecciata con le richieste politiche di libertà e diritti». Con le donne protagoniste anche in questo caso: «La loro presenza è stata fondamentale ed evidente. E questo sta succedendo anche da noi».
Quindi torna centrale il loro ruolo e la loro dote di leggere la realtà, perché: «Hanno una grandissima capacità di cogliere e di intrecciare i segnali di cambiamento e di novità. Sanno fare rete e non hanno paura di esporsi. Hanno un coraggio innato e quindi più di altri sanno leggere in filigrana anche le situazioni più complesse. Non è un caso che oggi le donne stiano cercando di interpretare e di capire i cambiamenti in corso», aggiunge Minardi.
E in un presente sempre più confuso, dove spesso valori che ritenevamo scontati e fondamentali vengono rimessi in discussione, isole come quelle del Suq Festival, non a caso ideato da due donne – Carla Peirolero e Valentina Arcuri – diventano approdi di speranza. Dove attraverso l’arte si racconta il presente, dimostrando, da 21 edizioni, «che si può parlare dei temi più importanti e fondamentali della contemporaneità anche attraverso diversi linguaggi e attraverso diverse prospettive», conclude Caridi.
di Rosangela Urso
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