Dediche, articoli, numeri, emozioni: il successo del #suqfest19

«Che bello stare in un luogo e sentirsi in mezzo all’intero mondo»: potremmo sintetizzare con queste parole, lasciate dalla scrittrice Evelina Santangelo (ospite in un incontro sul tema #DonneIsoleFrontiere) sul libro delle dediche del Suq, la 21° edizione del Festival. E tanti sono stati i messaggi raccolti, a dimostrazione di una partecipazione che va oltre la visita al bazar, l’ascolto di un dibattito, la visione di uno spettacolo teatrale. C’è un senso di appartenenza, di amicizia e affetto per un luogo dell’anima.

«Il Suq come festa delle possibilità, non perfetta ma vivibile, concreta, umana. Dove scambi, incontri, ascolto, confronto, seduzioni e mescolamenti sono i territori d’indagine, e dove il teatro, come inDa madre a madre’, lancia un segno forte, sul filo della memoria e delle emozioni. Lo ha scritto Andrea Porcheddu nel suo articolo.  Meno male che c’è il Suq era invece l’incipit di un editoriale di Alessandra Ballerini, intercettando forse il pensiero del pubblico, sorridente, aperto, che, in un flusso continuo, ha fatto festa con noi, ha rinunciato di buon grado alle bottigliette di plastica, e mai come quest’anno ci siamo resi conto del nostro lavoro sull’ambiente, cominciato 10 anni fa», è il commento di Carla Peirolero.

Nel successo hanno vinto le emozioni, per quanto i numeri non siano per nulla trascurabili.

Oltre 70 mila presenze, variegate per età, nazionalità e interessi, dimostrando un’apertura e un’accoglienza in cui tutti hanno avuto modo di riconoscersi. Circa 200 articoli – tra quotidiani online e cartacei, settimanali, magazine, radio e tv ; una crescitasu tutti i Social Network. Su Facebook i like alla pagina sono passati, nell’arco degli 11 giorni del Festival, da 16mila a16.600, con 150mila persone raggiunte attraverso i post e 126.600 visualizzazioni di pagina. Grande affermazione su Instagram con oltre100mila persone raggiunte. Su Twitter sono state 66.300 le persone raggiunte. Infine il sito con 40mila visite, nei giorni del Festival.
Cresciuti gli spettatori della rassegna Teatro del dialogo grazie a una promozione più mirata, a titoli e luoghi azzeccati. Vale la pena di citare, ad esempio, i 4 sold out alla Chiesa di San Pietro in Banchi ( “Da madre a madre” e “Arlecchin dell’onda”) e l’ottima risposta del pubblico per le repliche mattutine di “Fifa nera e fifa blu”.

Di sicuro il teatro e l’ambiente, sono state le stelle polari che hanno guidato e orientato il pubblico, lo hanno incuriosito e spinto alla riflessione grazie a incontri di approfondimento su teatro, drammaturgia europea e immigrazione, e verso una maggiore consapevolezza sull’urgenza di buone pratiche di sostenibilità. La novità di un Suq plastic free ha incontrato la sensibilità di tutti,  che ben volentieri si sono adeguati e hanno partecipato attivamente a tutti gli incontri di EcoSuq.

Lo staff del Suq non ha dubbi: «Insieme ai nostri Partner  siamo riusciti a dare vita un bel programma artistico, ma anche a fare buona educazione civica.  Ora è il pubblico stesso che ci spiega lo smaltimento di piatti, bicchieri, tovagliette… Ci è capitato più volte di osservarlo durante il Festival».  

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