A tu per tu con Suq Genova: parla il pubblico!
Nei due weekend di questa 21° edizione di Suq (il 15 e il 16 e poi ancora il 22 e il 23 giugno) Giulia Alonzo di Trovafestival si è installata con penna e quaderno nello sportello delle informazioni per raccogliere le osservazioni, i complimenti, ma soprattutto le critiche di chi vive il festival.
Come prima esperienza di ascolto del pubblico, “A tu per tu con Suq Genova” ha chiuso con 88 interviste raccolte, 65 persone già habitué del festival e 23 neofiti, con un’età media di 47 anni.
La prima domanda di Giulia era facile: “Cosa ti piace di più di Suq?”. Le risposte hanno mosso un moto d’orgoglio, dando consapevolezza che il lavoro di 21 anni è riconosciuto e apprezzato fin dal primo passo all’interno del festival: il 10% ha risposto “tutto” e gli altri hanno aggiunto “i colori”, i “profumi”, “l’atmosfera”, “la convivialità”…
Il pubblico vuole bene al Suq, e lo confermano le risposte alla seconda domanda “Cosa cambieresti del Suq?”. 21 persone, più del 20% degli intervistati, ha risposto “Niente”! Una soddisfazione per chi in questo progetto investe cuore, tempo e fatica per proporre sempre uno scambio costruttivo con le diverse culture che si interfacciano nel bell’allestimento della Piazza delle Feste.
Ma le risposte più utili sono state le critiche, quelle costruttive, che poi ci fanno crescere e che ci obbligano a inventare sempre qualcosa di nuovo per essere il festival multiculturale di riferimento per Genova e non solo, visti gli importanti riconoscimenti nazionali e internazionali!
Alla domanda “Cosa cambieresti del festival?” in 31 hanno dichiarato che vorrebbero che il Suq si svolgesse in uno spazio più grande: per agevolare il passaggio, per essere meno caotico (ma qualcuno ama e apprezza proprio la confusione gioiosa del festival) e con più aree attrezzate dove poter mangiare (6 utenti). 2 persone che nel 2018 hanno subito furti hanno reclamato più sicurezza. 6 intervistati hanno lamentato la mancanza di acqua, anche se all’ingresso c’era una postazione, e insufficiente segnalazione sul nuovo sistema di distribuzione dei bicchieri. Una persona invece ha avanzato l’ipotesi di un’area cani, dato che dentro il Suq quelli di grossa taglia non possono entrare.
In 15 si sono concentrati sul programma: in 4 hanno richiesto un calendario di eventi culturali più ricco e intenso sopratutto durante il giorno, con più laboratori pratici (4) e con la presenza di più culture (3).
Anche la terza domanda, “Come ti immagini il Suq del futuro?”, ha dimostrato che il Suq ha un pubblico di affezionati che non pensa niente di meglio che il festival nella formula attuale. Quasi la metà degli intervistati (39) vorrebbe un Suq più grande, che si allarghi alla Fiera del Mare o che occupi tutto il Porto Antico, per ospitare più commercianti (e magari avere un ricambio maggiore di anno in anno), con più sedute per assistere agli spettacoli. In 6 chiedono un festival aperto alla città, con eventi sottoripa, e magari anche sconfinamenti durante il resto dell’anno. In 15 hanno immaginato un programma più intenso, con più eventi per bambini, con più concerti, ma soprattutto con incontri/laboratori durante il giorno: in 2 hanno lamentato il disagio dei trasporti, per chi vuole fare la gita fuori porta e non riesce a fermarsi la sera per mancanza di mezzi, senza quindi riuscire a cogliere appieno la bellezza e l’atmosfera del Suq. In 15 vorrebbero poi un festival ancora più ricco di culture, dai cinesi agli europei agli americani: un Suq che si allarga diventando esempio concreto di coesione sociale, collaborazione e condivisione attraverso l’apertura e il dialogo.
Sul coinvolgimento della cultura cinese ricordiamo lo spettacolo di Cristina Pezzoli e Shi Yang Shi con Shi Yang Shi e anche i laboratori molto seguiti di Li Wei, ma non è una comunità con cui è stato facile allacciare relazioni continuative. Ci riproveremo! Abbiamo grandi progetti per il Suq del futuro. A breve fisseremo la data del consueto incontro Suq di ottobre, dove ci confronteremo con il pubblico e analizzeremo queste risposte.
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Grazie pubblico, grazie Giulia e Trovafestival
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