Da Palermo a Monza il Suq in tournèe

Palermo e Monza, Nord e Sud; non ci sono distanze e confini quando vanno in scena temi sociali e diritti civili. Il Suq, tra febbraio e marzo, va in tournée con due spettacoli storici della compagnia: Cafè Jerusalem e Madri Clandestine.

Il primo sarà rappresentato a Palermo, il 24 febbraio al Teatro di Santa Cecilia; il secondo a Monza, il 10 marzo al Teatro Binario 7.

Due appuntamenti che confermano il carattere interculturale del Suq e la sua vocazione di festival itinerante, proprio come chi ogni giorno viaggia, migra, cerca lidi sicuri dove approdare. Come le Madri dello spettacolo di Marasco e Peirolero o gli abitanti di Gerusalemme in attesa di una pace che – a 50 anni dalla Guerra dei Sei Giorni del 1967, il cui anniversario cade proprio quest’anno – ancora non arriva. 

Cafè Jerusalem a Palermo

Una trasferta che riserva anche una sorpresa. Cafè Jerusalem (spettacolo di teatro-musica prodotto da Teatro Stabile e da Suq Festival, sul testo di Paola Caridi e le musiche dei Radiodervish) è stato inserito nella prima edizione della Biennale Arcipelago Mediterraneo. Una rassegna di spettacoli teatrali, musica, visite guidate – promossa dall’assessorato comunale alla cultura di Palermo, in programma nel capoluogo siciliano dal 10 febbraio al 12 marzo – che nasce per raccontare la cultura e le culture del Mare Nostrum, per parlare di dialogo e confronto, integrazione e partecipazione. Tutto questo alla vigilia di un anno molto particolare per il capoluogo siciliano che nel 2018 sarà la capitale italiana della cultura.

Lo spettacolo, in scena a Palermo il 28 febbraio, con Carla Peirolero e Pino Petruzzelli, anche regista, e l Radiodervish dal vivo, racconta la storia d’amore della palestinese Nura (“luce” in arabo) per l’ebreo Moshe. E a Palermo trova posto in un teatro-caffè. Una location ideale per Cafè Jerusalem: un caffè nel caffè, che diventa spazio e megafono per raccontare una città poco conosciuta a molti. I suoi abitanti, le donne e gli uomini che la Storia spesso nasconde.

Madri Clandestine a Monza

Da Palermo a Monza per parlare di Maternità. Clandestina, negata, offesa. Maternità come speranza di un futuro diverso. Madri Clandestine di Emilia Marasco e Carlo Peirolero, il 10 marzo al Teatro Binario 7, è uno spettacolo di narrazione e musica, realizzato dalla Compagnia del Suq, che tocca temi quanto mai attuali: dai centri di prima accoglienza all’essere clandestino, parole che evocano storie, volti. Vite che hanno sogni, speranze. Come le tante donne che ogni giorno varcano i nostri confini sognando un futuro migliore. Confini che ultimamente sono diventati muri che rifiutano il diverso, senza capire che siamo tutti uomini e donne con una sola speranza: vivere dignitosamente.

A raccontarci le storie di queste donne è Nunzia, la protagonista e narratrice di Madri clandestine, che lavora in un centro di prima accoglienza in Sicilia. Le storie delle “sue” donne prendono vita mentre sta cucendo una coperta, fatta di tanti quadrati di stoffa, per una bimba. Basta un gesto, e Nunzia diventa il personaggio di cui volta a volta racconta: Danya, l’albanese; Lin, orgogliosa della sua pancia e fragile come un albero di pesco; Anna, alla ricerca di una figlia adottiva; la mamma di Fatma, Zora, che ha i piedi più belli di tutto il Magreb.

In scena in questa rappresentazione specchio di ciò che è il lavoro teatrale del Suq, oltre alla protagonista, un coro multietnico impegnato in un repertorio che spazia dal trallalero genovese ai canti tradizionali africani, arabi e balcanici, per un viaggio di parole e musiche che vuole cullare una promessa di vita.

Lo spettacolo farà parte della Maratona Teatrale della Compagnia del Suq, dal 28 al 30 aprile al Teatro Stabile di Genova.


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