Oggi inizia il 20° Suq Festival, se ne è già parlato..

Inizia oggi il 20° Suq Festival – Teatro del dialogo, e sono già diversi gli articoli che raccontano di questa edizione così speciale: quella dei vent’anni. 

A cominciare dalla bella intervista di Alessandro Cavalli a Carla Peirolero, nella quale si attraversa la storia del ventennale del Festival, dagli esordi –nato come “atto di ribellione” – fino ad oggi, analizzando le cause del successo di questo appuntamento atteso da così tante persone.
Sul successo della manifestazione si interroga anche Maurizio Sentieri su Doppiozero definendolo
forse l’unico dei festival culturali del nostro paese il cui il visitatore esperimenta insieme curiosità, piacere e conoscenza passando attraverso uno strano stupore.

Il successo è raggiunto anche grazie alla parte costituente fondamentale del Suq, le donne, a cui è dedicata questa edizione del Festival come racconta Raffaella Grassi su Il Secolo XIX. Donne, e dialogo, in primo piano: le culture si parlano al Suq, ne parla Erica Manna su Repubblica Genova

E nel nome di una donna in particolare si apre la Rassegna del Teatro del Dialogo Una sottile voce di silenzio – Domande laiche sul religioso in parole e musica rock. Nel ricordo di Roberta Alloisio, in prima nazionale il 16 giugno e in replica il 17 e 18 giugno in una cornice d’eccezione: la Chiesa di San Pietro in Banchi. Lo spettacolo è stato segnalato su Il Sole 24h, su Repubblica  e nella sezione culturale Robinson.

E in questa commistione di cultura e culture che saziano anima e mente, grande spazio è dato alle 14 cucine da altrettanti Paesi, che rendono il Suq un appuntamento immancabile per fare il giro del mondo culinario in una sola serata.
“Il cibo aiuta a digerire gli altri” – racconta Vittorio Castellani alias Chef Kumalé nell’intervista a Gambero Rosso – “In tutto il mondo gli ingredienti sono uguali, ciò che cambia è il modo di cuocerli e mescolare per creare i propri piatti.”  – aggiunge Nabil, storico ristoratore arabo che è presente al Festival sin dalla prima edizione –  “Il cibo al Suq è libertà di consumare come si vuole, è naturalezza, senza tante attrezzature… Ecco al Suq mi sembra di ritornare arabo.” – spiega lo stesso Nabil nell’intervista di Donata Bonometti in PienidiGiorni

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