Una fotografia del pubblico del 26° Suq Festival: giovane, in gran parte femminile, attratto dalla contemporaneità e dalla diversità che l’evento rappresenta
Il 26° Suq Festival si è concluso con grande successo e numeri eccellenti, come si può vedere dal report sul nostro sito, ma qual è il grado di soddisfazione del pubblico? Che età ha, come arriva al Festival, quali sono le parole che vi associa? E in che modo partecipa?
Per l’edizione 2024 il Suq Festival è riuscito a realizzare una indagine sul pubblico particolarmente efficace e dettagliata, che ci fa piacere condividere con voi. Circa 350 persone hanno risposto a un questionario a cui si poteva accedere durante il Festival inquadrando con lo smartphone un QRCode, oppure attraverso un link diffuso via social a manifestazione conclusa.
L’analisi dei dati raccolti è stata curata da Ivana Bosso, che ha anche coordinato la fase di contatto con il pubblico in collaborazione con le volontarie e i volontari del Suq.
Il pubblico è in gran parte giovane e femminile, il grado di soddisfazione è ottimo per il 48% o buono per il 43,1%, tutti ne riconoscono il carattere distintivo e originale nella programmazione culturale del territorio. Tra le iniziative dedicate alla sostenibilità ambientale, programmate insieme a Cittadini Sostenibili, le preferenze vanno alla buone pratiche, seguite da proposte di cittadinanza attiva e da incontri.
Scrive Ivana Bosso:
“Se si osservano le gallerie fotografiche del Suq Festival, si potrà vedere che durante i suoi 11 giorni è stato frequentato da un’umanità variegata per origini, generi, classi, abilità ed età di appartenenza. Tuttavia la “fotografia” scattata nella prima parte del sondaggio (compiuta durante il Festival ndr) ne mette in luce soprattutto una porzione: prevalentemente visitatrici di origini italiane sotto i 30 anni (circa il 54% delle e dei rispondenti al questionario di cui il 47,81% tra i 18 e i 30 anni), attirate da questo particolare spazio d’incontro ed espressione di quella contemporaneità multiculturale appartenente alla città”
E ancora:
“La nostra analisi ha messo in luce soprattutto la capacità del Suq Festival di essere un evento intergenerazionale, capace di intercettare pubblici così diversi per età, che riescono comunque a coabitare un luogo riconosciuto da essi per accoglienza e inclusione della diversità in tutti i suoi aspetti, dove la rappresentazione della multiculturalità urbana di Genova resta comunque l’aspetto preferito e innovativo indicato nelle loro risposte. Per questo si suggerisce di non disperdere la capacità di intercettare le diverse fasce di età, ma cercando sempre soluzioni di coinvolgimento più adatte a ciascuna di esse.”
Facciamo nostro anche il suo ringraziamento a volontarie e volontari:
“Questa analisi è stata possibile innanzitutto per la fiducia e il supporto datomi da tutto lo staff del Festival, aiutandomi nei giorni dell’evento a immergermi nella sua straordinaria atmosfera e permettendomi così di comprendere meglio i dati raccolti con i questionari. Un ringraziamento va alle/ai giovani volontarie/i, che si sono prestate/i a presentare il questionario tramite il Qr-code: Amiin, Clèa, Gaia, Ginevra, Sabrina. Un mio speciale grazie è destinato, però, a Laura, che non ha mai mancato un giorno di monitoraggio del pubblico e che si è rivelata un prezioso aiuto, malgrado il festival coincidesse con il suo esame di maturità.”
Per consultare l’indagine completa sul pubblico >>
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Nella foto: Gaia e Laura, Staff Suq – ph. M.Valle
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